I Nova sui prati notturni, gruppo post-rock* vicentino, interpretano un brano del compositore musicale e conterraneo Bepi De Marzi intitolato Nokinà, che l’autore motiva così: «Katia Bleier, Alta Slovenia 1919 – Thiene 2004, ebrea sopravvissuta ad Auschwitz, ha sposato lo scrittore Luigi Meneghello. Mi ha raccontato che le mamme ebree andavano in fila verso le camere a gas con i capelli rasati, nude, con i loro bambini in braccio, carezzando la disperazione con due piccoli suoni, ninàa, ninàa». Nokinà, parola inventata da De Marzi, custodisce la cadenza di una ninnananna, di un canto che attraversa il cosmo per risuonare nei luoghi dove il male tende a farsi assoluto. È stato detto molto, ma solo un musicista poteva aprire un mondo in tre sillabe, con una parola che anche i Nova sui prati notturni ascoltano e riprendono.
Il brano fa parte del nuovo album dei “Nova sui prati notturni”, in uscita 2020. Per ogni informazione: https://novasuipratinotturni.wordpress.com/